CRITICAL TEXT

MARI ISOPHAKKALA

“A Casa”, n°34, 2012

Interview with the finnish designer Mari Isophakkala

Autore: Roberto Rota

Interview

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Finlandia… La penisola scandinava ha da sempre rappresentato uno dei riferimenti nel panorama delle scuole di design. Mari Isopahkala ci introduce ad un mondo in cui la trama delle necessità dell’animo umano – un animo immerso in contesto come quello finlandese – cerca nell’oggetto di design una qualche risposta. Innanzitutto il bisogno di luce. Al Light Event di Londra si è presentata mettendo in mostra delle lampade risplendenti, trasparenti, delle campane protettive e fragili dentro cui collocare la luce, quasi per proteggerla dal freddo, dal buio circostante o dal vento che potrebbe d’un soffio estinguerla. C’è intimismo e bisogno di protezione in tutto ciò. E che cosa può essere la bellezza in un luogo dello spirito di siffatta maniera? Come ci dice la stessa Mari altro non è altro che purezza e semplicità. Ma in tutta questa leggerezza di vetro e luce si finirebbe forse per dimenticare la materia stessa, e con lei una parte di mondo…Se non fosse che il contatto col reale viene riagguantato attraverso la manualità. Sono oggetti artigianali i suoi, portatori dell’incertezza della mano, che poi potrebbe essere anche l’esito, il graffio dei mutevoli pensieri che in ogni istante la guidano…Se la luce è lo sguardo nella mano è il contatto. Oggetti interattivi, inoltre, che lasciano ampia libertà di interpretazione, possono essere appoggiati a  terra capovolti, dritti, di lato…

E’ come se in essi ci fosse l’invito ad avvicinarsi, rivolto a chi, sperso in chissà quale selva oscura, vi si trovasse per qualche caso di fronte…